ALTAMURA SAVERIO, artista nato a Foggia nel 1822 e morto in Napoli nel 1897.
Artista scrittore e patriota. Formatosi culturalmente nel convento degli Scolopi in animo dei genitori lo volevano Medico, ma come accade frequentemente egli fu attratto dall’arte, ove frequento la Scuola del nudo in Accademia.
Fu nell’ambiente artistico che venne in conoscenza con il maestro Domenico Morello. Artista che seppe crearsi uno stile originale specie in virtù delle sue capacità coloristiche e della sua fantasiosa versatilità.
La sua era un’arte figurativa legata ad una sua visione della classicità e della libertà espressiva, per cui con le sue opere alludeva ad un atavico ed antico sogno di libertà.
Era il suo modo per partecipare a quel movimento politico che ispirava la ricomposizione di una Italia, unica senza statarelli. Per questo suo idealismo politico subì anche il carcere nel 1848.
Senza mai venir meno ai suoi ideali, le sue opere inneggiavano sempre ad una ideale di libertà. Si ebbero così opere ispirati alla “Gerusalemme Liberata”, “la Morte di un Crociata”, “gli esuli di Babilonia”, “Mario vincitore dei Cimbri”.
Realizzò anche moltissimi soggetti sacri come: “Cristo e l’adultera”, “il profeta Nathan rimprovera David”, “la morte e Assunzione di Maria”, la monacazione di Maria Spinelli”, “Cristo fra i Farisei”. Non disdegnò eseguire ritratti: “Garibaldi”, ”C. Troia”, “Autoritratto”.
Molti furono gli altri temi tutti brillantemente realizzati ed ammirati dagli estimatori e da parte dei critici.
Egli con la sua arte inizialmente accademica e poi evoluta ammirando la tecnica dei macchiaioli toscani con i quali era venuto in contatto stando a Firenze.
Altamura nonostante la vivacità cromatica, la composizione armoniosa e la perfezione accademica, non venne mai riconosciuto come un’artista influente, anche se le sue opere ebbero allora un buon mercato.
Molte furono le sue partecipazioni pubbliche, molte sono le sue opere che si ritrovano in raccolte pubbliche e private, molti furono pure i riconoscimenti.
Vi è da dire che certamente il suo credo politico non gli concesse ciò che veramente meritava, essere un’artista di primo piano.
prof. Antonio Benvenuto
[1] U. Galetti-E. Camesasca, Enciclopedia della pittura italiana, I, p. 42, sub voce Altamura Francesco Saverio; e poi ancora: A. M. Comanducci, Diz. ill. dei pittori e incisori ital. moderni, I, p. 13, Milano 1945.