CONSOLAZIONE GIOVANNI, artista nato a Gravina di Puglia nel 1908 e morto a Roma nel 1964.
Pittore e scultore, si era trasferito a Roma il 1939, si era formato all’Accademia di Belle Arti di Roma, ove svolse pure attività didattica fino alla sua morte.
In arte, alla scultura si dedicò gli ultimi anni della sua vita con successo riconosciuto, le sue opere sono tra le raccolte più importanti pubbliche e private.
Tra queste opere “Il Toro” è conservato nella Galleria d’Arte Moderna di Roma.
Ottenne numerosi premi, il Premio alla Mostra Nazionale del Nudo di Roma ne ‘47, Premio Pittura del Ministero della Pubblica Istruzione nel ‘48, nello stesso anno il premio Associazione Artistica Internazionale a Roma, il premio della Mostra Internazionale “II lavoro nell’Arte” nel ’51 a Suzzara, premio della Mostra Nazionale d’Arte Sacra ad Assisi ‘51; il Premio Mostra Nazionale di Pittura al “Maggio di Bari” nel ’52, poi molti altri premi.
Fu vincitore del Concorso Nazionale per l’esecuzione di due lunette in affresco al Quadriportico Monumentale del Verano di Roma nel ‘49.
Le commissioni di lavoro furono tantissime a livello nazionale ed internazionale.
Molte le pubblicazioni che parlano della sua arte: Tra queste: Monografia di Valerio Mariani, edita dall’Istituto Grafico Tiberino, Roma 1949; la cartella di 20 litografie originali presentata da Giuseppe Galassi, Roma, De Luca Editore, 1950; il volume di “Disegni” presentato da Ugo Moretti, Edizioni d’Arte Argo, Roma 1950; ed infine una monografia con tavole a colori a cura di Guglielmo Petroni, Roma, Edizioni Porfidi, 1953.
I suoi lavori sono nelle raccolte più importanti come gallerie, musei e nelle raccolte italiane, vaticane e straniere.
Possedeva una particolarissima tavolozza, ha mostrato la sua visione artistica pittorica con una tecnica nella quale ha esaltato pochi elementi essenziali, suo procedimento; importante conseguito in assoluta armonia con la sua intima e nativa visione per rivelare un mondo umano, motivo evidente che come artista Giovanni partecipa con l’animo con il suo intimo pensiero.
I suoi soggetti sono: scene di genere “Il cocomeraio”, l’“Osteria romana”, “La vendemmia”, l’“Autostrada del Sole”, gli affreschi nell’Aula Magna dell’Istituto Manieri in Roma, i paesaggi silenti di Roma, “Case sul Tevere”, “Trinità dei Monti”, “Piazza del Popolo”, i ritratti e i nudi femminili, i soggetti religiosi “Cristo deposto”, l’“Assunzione della Vergine”, numerosi nei Musei Vaticani.
Artista vero senza infingimenti come è la gente pugliese, nel 1964 ci ha lasciati più poveri per la mancanza della arte giunta alla maturità. L’ansiosa tristezza causata in tutti noi, per la sua dipartita improvvisa e veramente immatura, ci consola la certezza che le sue opere sono segni duraturi nella storia dell’arte italiana.
prof. Antonio Benvenuto