L’artista che noi andiamo ricordare e proporre alla vostra attenzione è DE SIMONE GIUSEPPE, nato in Oria il 1947, morto in Oria il 2005. Si era formato artisticamente presso l’Ist. St. d’Arte di Grottaglie (TA), mio amico da lungo tempo, prematuramente tornato nella Casa del Padre N. S.
Sensorialmente, parlando, le sue raffigurazioni artistiche sono veramente singolari, poiché investono la scoperta delle qualità fisiche delle singole materie usate; la sua preziosa occasione di sviluppo; l’esperienza con i materiali plastici, cromatici e grafici nuovi, e il fuoco, che investono processi proiettivi della sua arte.
Pittore / artista geniale, capace delle tecniche più ingegnose ed elaborate per ottenere effetti personalizzati nei suoi lavori. De Simone insisteva soprattutto sul ruolo determinante giocato nei suoi lavori, dalla luce, dalle materie innovative che venivano usate, già da diverso tempo.
Egli aveva infatti provveduto a rischiarare la sua tavolozza, liberandosi dai toni “indecisi” che generalmente utilizzano gli altri artisti, le sue rappresentazioni sono costruite con agilità e velocità di tocco, su contrasti di luce, che pongono in risalto il tema raffigurato.
Le figurazioni sono sempre originali e investono i “sensi” conferendogli una dimensione anche temporale. Da sempre attivo nell’arte nonostante svolgesse un altro lavoro nella società. I suoi temi artistici erano legati alla sua terra “Oria” e alla sua mediterraneità.
Le sue opere fatte di ingegnosità e della facoltà di sentire proprie personalissime tecniche, presenta interessanti temi realizzati figurativamente e hanno una vasta composizione che affollano le tele.
Se per sensoriale noi intendiamo, poi, il sentire dell’animo, allora è giusto che si parli di una pittura corporea, di un’arte raffinata in cui gioca un fattore essenziale il nuovo quale è la sua tecnica utilizzata per le opere, una nuova via di sensibilità.
Le sue pere sono ricche di colori brillanti, di effetti cromatici tra cui il verde e il rosso emergono con valenza positiva. Dello stesso momento creativo fanno parte i suoi temi religiosi, che accomunano i dipinti con lo stesso cromatismo, frutto della sua medesima ricerca stilistica. Ed è per questo che questo artista, ben presto si fa notare. Figurativo “classico” utilizza tecniche non tradizionali e tecniche varie ma al contempo moderne. I suoi lavori sono sparsi in raccolte private e in edifici sacri.
Numerose sono state le sue apparizioni in mostre e concorsi, in ambito pugliese, ottenendo lusinghieri successi di pubblico e di critici, molti hanno scritto del suo originale modo di fare arte, ancora oggi ineguagliato.
Giuseppe uomo buono di grande capacità lavorativa, dinamico in ogni sua attività. Di lui rimangono però le sue opere essenziali a dimostrazione delle sue capacità sensoriali pittoriche per poter capire il suo “animus di artista”.
Interessante sarebbe poter fare per questo nostro artista una retrospettiva, per meglio stigmatizzare la sua arte, le sue opere, la sua poliedrica personalità artistica, ed il suo percorso artistico sviluppato. I suoi dipinti posseggono il fascino della novità. Artista dalla qualità in cui emerge la sua ricca fantasia, ed il suo pregevole figurativo, un figurativo, non riscontrabile in nessun altro artista dalla fine del XIX secolo all’epoca della sua dipartita.
Non vi è dubbio che Giuseppe nella sua arte infondeva tutto il suo “io” un io che comprendeva il suo animo, la sua mentalità, il suo aspetto religioso e tutta la sua sensibilità che veniva donata a noi e al pubblico tutto, grazie alla sua generosità.
Prof. Antonio Benvenuto