Mostra di disegni “Please, Peace! Scambiamoci un sogno di Pace” di Depsa
di Carmela AMATI
Al summit del G7 di Borgo Egnazia in un clima blindato ma di vetrina estetica vacanziera formalizzato da strette di mano, sorrisi e faccette sorridenti per selfies, si discutono progetti di assetti mondiali, conflitti e relativi ingenti supporti e prestiti di guerra, presso la chiesa del Santo Spirito di Ostuni invece si reclama la pace attraverso una meravigliosa mostra “Please, Peace! di Salvatore Depsa De Pasquale che ha designato Ostuni come la sua città elettiva.
Il versatile e creativo artista, compositore , notissimo autore di canzoni di successo tra cui ricordiamo la canzone “champagne” espone “disegni” forieri di pace, si fa promotore di un appello e una richiesta del popolo che non odia ma sollecita una immediata cessazione delle guerre. La rassegna espositiva svela un formidabile Depsa ritrattista attento e sensibile impegnato in un realismo del segno che fissa visi e figure dislocate in zone di conflitti, magari presenti sulle cronache internazionali e poi dimenticati. I ritratti di Depsa esprimono emozioni e sentimenti , attraverso una dimensione ritagliata sul viso di chi in prima persona è vittima dei conflitti: bambine e bambini, ragazze e ragazzi, donne, innocenti che pagano fisicamente, emotivamente, psicologicamente i disagi, i danni , le violenze dei conflitti ormai sparsi a macchia d’olio per tutta la superficie del pianeta. Volti e occhi che dovrebbero esaltare la condizione felice dell’infanzia e invece narrano e rivelano, apprensione, sgomento, trepidazione, disappunto, spavento. paura, terrore perché la guerra è tutto questo quando non addirittura morte e distruzione definitiva.
Le opere di Depsa focalizzano volti e occhi di un’infanzia che dovrebbero richiamare la gioia della speranza e del futuro e che invece continuano a essere teatro del senso di perdita che assale gli esseri umani nelle circostanze mostruose della guerra che annienta tutto ciò che colpisce.
Attraverso la serie di ritratti che dimostrano la grande sensibilità dell’autore preoccupato e addolorato per i venti di guerra che soffiano sempre più imponenti sui deboli e gli innocenti, si sente forte la richiesta e il messaggio al Papa e ai grandi della terra riuniti nel G7 perché si adoperino a mediare la pace senza la quale l’umanità non sopravvive.
La mostra di Depsa è la dimostrazione di come l’arte possa essere protagonista dei tempi e nello stesso tempo possa essere incisiva nel riportare agli occhi e alla sensibilità della gente i valori della cristianità che chiedono pace, compassione, solidarietà e parte attiva nelle scelte di governo.